





Tra il Naviglio Grande e l’ex cartiera Binda, un appartamento degli anni ’60 si trasforma nel loft-vetrina di una designer di moda. Il progetto nasce dall’idea di costruire uno spazio che sia insieme casa e palcoscenico creativo, dove ogni dettaglio racconta la personalità di chi lo abita. Al centro, come un cuore pulsante, la cabina armadio: un piccolo volume in legno che sembra un alveare finestrato, intarsiato da specchiature esagonali. Qui è custodita la collezione di abiti, anima e archivio della padrona di casa. La tessitura degli esagoni si prolunga fino a una parete perimetrale, dissolvendosi in una libreria in legno che accoglie libri e oggetti. Da un lato si apre la zona notte, essenziale e intima. Lo spazio è arredato con legni semplici, qualche pezzo di recupero prezioso e una costellazione di oggetti unici, raccolti in una collezione solo in apparenza casuale. Le pareti, scarnificate, lasciano emergere la trama ruvida dei mattoni pieni; i controsoffitti rimossi rivelano tavolati e travi portanti. I pavimenti alternano legno caldo e pattern di piastrelle esagonali, mentre la ceramica bianca riveste con leggerezza i bagni e la cucina. Il risultato è uno spazio crudo, diretto, a tratti spiazzante, ma autentico. Una scatola da riempire di creatività. Un loft che non teme la contraddizione e che trova la sua forza nella personalità di chi lo vive: una creatrice di oggetti preziosi che ha fatto del gesto artigianale la propria identità. Un progetto complesso, dove l’architetto sa anche arretrare, lasciando spazio alle scelte più intime della committenza. I lavori si sono conclusi nel 2013.
Monolocali, bilocali, loft, sottotetti e spazi soppalcati: le piccole metrature sono una sfida affascinante per l’architettura. In pochi metri quadrati occorre concentrare soluzioni intelligenti, gesti progettuali essenziali e un’attenta valutazione delle possibilità. Un progetto è davvero riuscito quando sa trasformare i limiti in risorse, rendendo ogni vincolo un’opportunità di carattere e unicità. Un arredo su misura, un dettaglio inatteso, la giusta luce possono cambiare completamente la percezione di uno spazio, trasformandolo in un guscio intimo e prezioso. Nelle dimensioni ridotte c’è spazio per sperimentare, per osare scelte nuove e sorprendenti. Basta un solo gesto – frutto di infinite alternative esplorate – per racchiudere il segreto della qualità e dare vita a un ambiente che non sia mai banale, ma autentico, personale e irripetibile.