Lo sviluppo residenziale in provincia di Como si distingue per tre aspetti principali: i vincoli urbanistici, il rapporto con l’edificio esistente e la richiesta di giardini privati al piano terreno. Le prescrizioni comunali in materia di distanze e allineamenti hanno determinato le linee guida del progetto. Tra queste, il vincolo nord-sud ha imposto l’allineamento della nuova facciata con il contesto circostante, risolto attraverso un portale che mantiene il filo urbano ma arretra il volume retrostante. In questo spazio intermedio trovano posto i giardini condominiali, schermati dalla strada e più protetti. Il vincolo est-ovest, invece, ha richiesto l’arretramento dal sedime stradale per ricavare i posti auto, consentendo al tempo stesso la creazione di ulteriori aree verdi lungo la viabilità a nord, marcata da un telaio che richiama la facciata ovest. Il progetto si ispira al moderno milanese, dove i telai in facciata alleggeriscono la massa edilizia e la svincolano dalla cornice su strada. Un ulteriore vincolo, la fascia di rispetto ferroviario di 20 metri, ha fissato la posizione del prospetto sud. L’intervento si articola in tre corpi: la villa storica, trasformata in spazi per uffici; un nuovo corpo d’angolo con distribuzione a core centrale; e un corpo a schiera con unità indipendenti su due o tre livelli, ognuna dotata di patio e giardino al piede. Il risultato è un progetto che traduce i vincoli in opportunità, coniugando memoria storica, qualità degli spazi verdi e linguaggio architettonico contemporaneo. Il progetto, in collaborazione con l'Ing. Gennaro Ciaravola,  è stato consegnato nel 2022.
È l’essenza del lavoro dell’architetto: trasformare un’idea in forma costruita, valorizzando il contesto e rispettando le risorse disponibili. Ogni nuovo progetto è un’occasione straordinaria per unire competenza tecnica e visione personale dell’architettura. La ricerca si sviluppa nel dialogo tra forma e funzione, materiali e sintassi compositiva, sostenibilità e flessibilità d’uso. Progettare un edificio significa interrogarsi sul suo rapporto con lo spazio pubblico, sulle performance energetiche, sulla capacità di adattarsi nel tempo. È un processo complesso e condiviso, che coinvolge diverse discipline e competenze, ma che proprio per questo restituisce la parte più gratificante della professione: dare vita a ciò che ancora non esiste.
Back to Top