Situato in posizione strategica tra la Valtellina e la Val Camonica, il progetto sorge su un lotto esposto a sud, direttamente affacciato sulle piste da sci e costituisce il primo fronte residenziale oltre il punto di rientro dagli impianti di risalita. L’intervento prevede la realizzazione di un complesso residenziale composto da circa 30 unità abitative e 50 posti auto interrati. Il concept architettonico si fonda sull’impiego di strutture in legno X-Lam per l’intero fabbricato, ad eccezione dei corpi scala e dei vani ascensore. La location assume un'importanza strategica in quanto l’intervento si colloca su uno sperone roccioso ben visibile anche dalle cime delle piste da sci. Questo conferisce particolare rilevanza a tutti e cinque i prospetti dell’edificio, il tetto soprattutto, considerato il prospetto principale per l’impatto visivo dall’alto. Il contesto edilizio circostante è privo di una coerenza tipologica e morfologica significativa e non fornisce riferimenti progettuali interessanti. Si è privilegiata una soluzione articolata su tre differenti quote altimetriche che consente di adattare l’impianto alla morfologia del terreno. La prima ipotesi progettuale prevede la composizione di tre volumi distinti poggiati sul podio roccioso, concepiti come elementi autonomi ma visivamente e funzionalmente integrati, generando un sistema apparentemente introverso ma aperto verso l’interno. In questo scenario, il disegno delle coperture diventa l’elemento chiave per ricomporre visivamente l’insieme, sottolineando il concetto di unità nella molteplicità attraverso l’uso di falde continue e coerenti. In risposta a specifiche esigenze di valorizzazione commerciale legate all’orientamento, è stata sviluppata una seconda ipotesi con una configurazione planimetrica a “krumiro”, composta da due bracci, di cui il principale orientato a ovest. Questa soluzione introduce un impianto più aperto e articolato, con tre livelli sfalsati in altezza. Il tema della copertura acquisisce in questo caso ulteriore rilevanza: si propone una linea di colmo uniforme, in grado di raccordare formalmente i tre volumi pur poggiando su quote differenti. La pendenza delle falde trasversali, come l'altezza di falda sono vincolati dagli strumenti urbanistici, pertanto, si è optato per una soluzione progettuale che mantenga inalterate le inclinazioni imposte, garantendo al contempo una percezione visiva continua e omogenea del sistema di copertura, indipendentemente dalla quota di spiccato. A creare unitarietà architettonica è un telaietto metallico verniciato, leggero ma strutturalmente evidente, che definisce il volume virtuale di un unico tetto attraverso un gioco di pieni e vuoti. Questo elemento prosegue anche in facciata, contribuendo a scandire i prospetti e a organizzare i terrazzi secondo una logica stratificata e dinamica. La distribuzione interna delle unità abitative è progettata secondo criteri di ottimizzazione dello spazio e flessibilità compositiva, consentendo, al momento della consegna, l’unione o la separazione delle tipologie in base alle esigenze dell’acquirente. Tutte le unità sono dotate di ampie terrazze, mentre quelle situate al secondo piano sfruttano l’inclinazione delle coperture per offrire spazi interni a doppia altezza. Il progetto, in collaborazione con l'Ing. Gennaro Ciaravola, è stato consegnato al cliente nel 2024.
È l’essenza del lavoro dell’architetto: trasformare un’idea in forma costruita, valorizzando il contesto e rispettando le risorse disponibili. Ogni nuovo progetto è un’occasione straordinaria per unire competenza tecnica e visione personale dell’architettura. La ricerca si sviluppa nel dialogo tra forma e funzione, materiali e sintassi compositiva, sostenibilità e flessibilità d’uso. Progettare un edificio significa interrogarsi sul suo rapporto con lo spazio pubblico, sulle performance energetiche, sulla capacità di adattarsi nel tempo. È un processo complesso e condiviso, che coinvolge diverse discipline e competenze, ma che proprio per questo restituisce la parte più gratificante della professione: dare vita a ciò che ancora non esiste.
Back to Top