Concorso per residenze. Sesto San Giovanni. Planimetria generale con il taglio del lotto, il distacco che unisce.
Concorso per residenze. Sesto San Giovanni. Planimetria generale con il taglio del lotto, il distacco che unisce.
Concorso per residenze. Sesto San Giovanni. Tavola di concorso.
Concorso per residenze. Sesto San Giovanni. Tavola di concorso.
Concorso per residenze. Sesto San Giovanni. Planimetrie alle quote parcheggio, terra, piano tipo e copertura.
Concorso per residenze. Sesto San Giovanni. Planimetrie alle quote parcheggio, terra, piano tipo e copertura.
Concorso per residenze. Sesto San Giovanni. Il distacco abitato al tramonto.
Concorso per residenze. Sesto San Giovanni. Il distacco abitato al tramonto.
Concorso per residenze. Sesto San Giovanni. Sezione longitudinale con i piani interrati.
Concorso per residenze. Sesto San Giovanni. Sezione longitudinale con i piani interrati.
Concorso per residenze. Sesto San Giovanni. La hall di ingresso alla piastra servizi.
Concorso per residenze. Sesto San Giovanni. La hall di ingresso alla piastra servizi.
​​​​​​​Un edificio. Due edifici. Il distacco che unisce. L’intervento da permeabilità nella direzione est-ovest. Un edificio che, sul lato di via Mazzini, non chiude ma apre, non sottolinea il limite ma sfuma il bordo con il contesto ad ovest. Morfologicamente l’intervento nasce da una tipologia a corte definita dal lotto e tagliata trasversalmente dall’asse sud-ovest/nord-est. Il risultato è una semi-corte a “C” aperta a sud ovest con il braccio inferiore piegato verso un secondo elemento “a lama”. Entrambi si sviluppano su 8 piani residenziali al di sopra di una piastra commerciale e di un parcheggio interrato su due livelli. Il distacco disegna il braccio centrale di un tridente che trova nel suo vertice la porta al parco della Città della Salute e della Ricerca. Il distacco, in maniera analoga, disegna il braccio nord di un altro tridente con al vertice la rotonda tra via Mazzini e Falck che diviene contatto tra esistente e nuovo, tra costruito e verde, tra città e parco. Spaccatura e apertura. Separazione e unicità. Un edificio/due edifici che, uniti ma separati, disegnano lo spazio pubblico all’interno del loro distacco. Un lavoro sul valore dello spazio pubblico, sulla sua qualità e sull’importanza della corretta fruizione anche in situazioni residenziali, suggerendo un ambito chiaro, funzionale, protetto, architettonicamente caratterizzato e in continuità con le linee e gli spazi del Masterplan. Una miscela di fruizione pubblica e privata in ambito residenziale per garantire privacy e protezione ma massima visibilità e redditività per le attività commerciali che, oltreché perimetralmente al lotto, prospettano su uno spazio completamente pedonale, calmo e protetto. Una via commerciale che è cannocchiale visivo verso il parco. Nel cuore della “C” un giardino sospeso illumina, attraverso le vetrate, gli spazi condominiali e la hall di ingresso, creando continuità tra dentro e fuori. Lo spazio condominiale diviene momento di comunità e condivisione per gli abitanti del complesso. Il corpo di fabbrica di 15m consente di limitare a 3 il numero dei corpi scala a fronte di una superficie di piano di circa 1500mq. Le tipologie residenziali soddisfano gli standard del bando in termini di superfici e dotazioni di logge. L’involucro dell’edificio a “C” è realizzato in pannelli prefabbricati in fibro-cemento, con tecnologia TX Active (principio attivo fotocatalitico); l’involucro dell’edificio “a lama” è realizzato in pannelli metallici accoppiati a materiale coibente, in entrambi i casi montati su telaio metallico a costituire un sistema ventilato di facciata. La struttura a telaio è realizzata in c.a., irrigidita dalle strutture di collegamento verticale. Tra le altre soluzioni tecnologiche proposte per l’ottimizzazione del benessere interno, in copertura, sono presenti pannelli solari e ampie superfici destinate a verde intensivo per un’ottimale coibentazione. Il progetto ha ottenuto la menzione della giuria. Con RGAstudio e Arch. Daniele Zerbi.
Partecipare ai concorsi di architettura significa mettersi alla prova su terreni sempre nuovi, misurarsi con scale più ampie, contesti lontani e temi complessi. È un’occasione per liberare creatività e visione, restando però ancorati alle regole e ai vincoli del brief, come in un esercizio di equilibrio tra libertà e disciplina. I concorsi sono per lo studio ciò che l’allenamento è per l’atleta: un modo per affinare metodo, lucidità e capacità di sintesi. Lavorare su scenari urbani, scuole, spazi pubblici o residenze collettive allena lo sguardo e arricchisce la sensibilità progettuale, mantenendo viva la curiosità e la tensione verso la ricerca.
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