L’area di progetto si trova al margine nord-est di Travacò Siccomario, in un lotto di confine tra città e campagna. Questa posizione offre l’opportunità di creare un elemento di cerniera, capace di mettere in dialogo costruito e paesaggio agricolo. L’architettura scelta è chiara e ordinatrice: un quadrato che si distingue dalla disomogeneità del contesto e racchiude al suo interno una corte verde, cuore protetto e inclusivo. La cornice che lo delimita non è un muro chiuso ma una soglia, un segno che separa e unisce, garantendo continuità con il parco circostante. Una forma pura che accoglie una sorta di micro-borgo civico cone le funzioni identificate dal brief di concorso.  All’interno trovano posto i tre edifici — biblioteca, municipio e spazio polifunzionale — concepiti non come volumi indipendenti ma come parti di un unico organismo. La biblioteca si configura come un “muro di libri” a tre piani, con spazi di lettura, sale per bambini e aree espositive. Accanto, al piano terra, si collocano l’ambulatorio medico e le zone di attesa. L’edificio municipale si sviluppa lungo la cornice sud-ovest, con uffici affacciati sulla corte interna e spazi di servizio verso l’esterno. Lo spazio polifunzionale, a nord-ovest, accoglie al piano terra ambienti per giovani e anziani e, al primo livello, una grande sala per eventi pubblici fino a 180 posti. I tre corpi sono collegati da passaggi sospesi, mantenendo indipendenza funzionale ma garantendo unità d’insieme. La sostenibilità guida il progetto: centrale impiantistica unica, pannelli solari e fotovoltaici, sistemi di recupero acque e facciate schermate da vegetazione contribuiscono a un microclima favorevole. Gli spazi aperti, semplici e continui tra interno ed esterno, mantengono le essenze esistenti e offrono aree verdi attrezzate e sedute integrate. L’intero complesso si propone come nuovo polo civico, uno spazio vivo di incontro e condivisione per la comunità.
È l’essenza del lavoro dell’architetto: trasformare un’idea in forma costruita, valorizzando il contesto e rispettando le risorse disponibili. Ogni nuovo progetto è un’occasione straordinaria per unire competenza tecnica e visione personale dell’architettura. La ricerca si sviluppa nel dialogo tra forma e funzione, materiali e sintassi compositiva, sostenibilità e flessibilità d’uso. Progettare un edificio significa interrogarsi sul suo rapporto con lo spazio pubblico, sulle performance energetiche, sulla capacità di adattarsi nel tempo. È un processo complesso e condiviso, che coinvolge diverse discipline e competenze, ma che proprio per questo restituisce la parte più gratificante della professione: dare vita a ciò che ancora non esiste.
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