Dalla relazione di progetto pensata come una favola: "C’era una volta una foresta incantata nel cuore della città, nascosta tra i palazzi. Al suo centro, una casa segreta dove i bambini andavano a giocare, conosciuta solo da loro. Le stagioni la trasformavano continuamente: nebbia, sole e colori rendevano ogni giorno diverso. La casa somigliava a un’astronave atterrata per caso o a uno scatolone di giochi rovesciato nel giardino. Il recinto che la proteggeva era fatto di pannelli metallici specchianti, che riflettevano il verde e facevano sparire la barriera. Due gli accessi, di cui uno legato all’area “kiss & ride”. Una segnaletica colorata, fatta di pittogrammi e scritte a diverse altezze, guidava grandi e piccoli, mentre le grafiche a pavimento creavano piste di gioco. Il giardino si collegava alla “Biblioteca degli Alberi”, ma con elementi propri: pietra, erba, legno e sabbia a forma di ali invitavano a scoprire nuove superfici. Il padiglione era ecosostenibile per regalare ai bambini un futuro migliore: pensato come edificio passivo, con materiali naturali e pannelli fotovoltaici in copertura. Al piano terra si trovavano l’ingresso, il filtro con armadiature per nascondere gli zainetti, cinque stanze da gioco e un bagno. Al primo piano, uffici, spazi per educatori, biblioteca, sala multifunzionale e aree di servizio. Gli ambienti erano flessibili, riconfigurabili in base alla fantasia dei bambini e accessibili a tutti. L’involucro multistrato, fatto di vetro, schermature, verde verticale e pareti ventilate, trasformava l’edificio in un oggetto curioso, stimolante, cangiante, integrato con la natura e capace di offrire a tuti i  bambini scorci speciali alle diverse ore del giorno".
È l’essenza del lavoro dell’architetto: trasformare un’idea in forma costruita, valorizzando il contesto e rispettando le risorse disponibili. Ogni nuovo progetto è un’occasione straordinaria per unire competenza tecnica e visione personale dell’architettura. La ricerca si sviluppa nel dialogo tra forma e funzione, materiali e sintassi compositiva, sostenibilità e flessibilità d’uso. Progettare un edificio significa interrogarsi sul suo rapporto con lo spazio pubblico, sulle performance energetiche, sulla capacità di adattarsi nel tempo. È un processo complesso e condiviso, che coinvolge diverse discipline e competenze, ma che proprio per questo restituisce la parte più gratificante della professione: dare vita a ciò che ancora non esiste.
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