





Il progetto nasce dall’esigenza di ricomporre un lotto urbano lungo e stretto, in continuità con l’asse di via De Castiglia e con il tessuto edilizio esistente. La maglia ortogonale della via diventa la base geometrica sulla quale si imposta il nuovo edificio, che si presenta come un volume unitario e riconoscibile. La ricomposizione dei fronti ovest ed est è affidata a uno schermo/facciata a nastro che avvolge i fronti ciechi degli edifici esistenti e li integra con il nuovo Centro Civico. All’interno, invece, la pianta si orienta secondo l’asse del masterplan della Biblioteca degli Alberi, ruotato di circa 10 gradi rispetto a via De Castiglia. Da questa sovrapposizione di griglie nasce il layout degli spazi interni, che diventa punto di connessione tra i due sistemi. Sul lato ovest, lo schermo si stacca di due metri dal filo strada e a tre metri dal suolo, diventando segno distintivo e insegna urbana. Con la sera, grazie a un sistema di proiezione, si trasforma in un grande schermo cinematografico all’aperto. L’intero edificio è avvolto da una doppia pelle metallica in lamiera stirata di Corten. Questa pelle regola la luce, protegge le superfici vetrate e crea effetti di trasparenza e controluce sempre variabili. Tra i due strati si inserisce un sistema di scale che porta al terrazzo panoramico. Dal lato sud una fessura apre la vista sull’intero giardino della Biblioteca degli Alberi, offrendo un’esperienza visiva e percettiva immersiva. Gli accessi principali sono due: a nord, dal vicolo di via De Castiglia, e a sud, dal parco. Il percorso da via De Castiglia è accompagnato dallo schermo che guida i visitatori attraverso compressioni e aperture spaziali. Il lato ovest definisce una nuova piazza urbana, in relazione visiva con piazza Gae Aulenti. A nord-est si trova l’accesso di servizio, collegato a montacarichi e magazzini. Gli spazi interni sono organizzati con una pianta libera, che assicura grande flessibilità e possibilità di configurazione. L’edificio si sviluppa su due livelli principali, due mezzanini e un terrazzo superiore. Gli interpiani generosi permettono l’allestimento di palchi e spazi per eventi. I mezzanini, più raccolti, accolgono funzioni specifiche come sale prova e registrazione. Il terrazzo, protetto dalla pelle metallica, è dedicato ad attività di cucina e ristorazione. Sul blocco scale nord è stata integrata anche una parete per arrampicata, utilizzabile in ogni stagione. La struttura centrale concentra i servizi e riduce i punti d’appoggio, lasciando libere le due ali laterali. Questa scelta consente di mantenere la massima libertà distributiva, permettendo configurazioni simmetriche o indipendenti a seconda delle necessità.
È l’essenza del lavoro dell’architetto: trasformare un’idea in forma costruita, valorizzando il contesto e rispettando le risorse disponibili. Ogni nuovo progetto è un’occasione straordinaria per unire competenza tecnica e visione personale dell’architettura. La ricerca si sviluppa nel dialogo tra forma e funzione, materiali e sintassi compositiva, sostenibilità e flessibilità d’uso. Progettare un edificio significa interrogarsi sul suo rapporto con lo spazio pubblico, sulle performance energetiche, sulla capacità di adattarsi nel tempo. È un processo complesso e condiviso, che coinvolge diverse discipline e competenze, ma che proprio per questo restituisce la parte più gratificante della professione: dare vita a ciò che ancora non esiste.