Concorso per un centro civico. Milano. Il modellino di studio con in nero l’inserimento del centro civico in rapporto alla geometria della Biblioteca degli Alberi.
Concorso per un centro civico. Milano. Il modellino di studio con in nero la facciata camminabile in maglia Corten e all’interno il layout delle funzioni inserite.
Concorso per un centro civico. Milano. La parete camminabile in maglia di Corten ortogonale a via De Castiglia.
Concorso per un centro civico. Milano. Tavola di concorso.
Concorso per un centro civico. Milano. Tavola di concorso.
Concorso per un centro civico. Milano. Vista dell’interno del livello terrazzo all’interno della scatola in maglia di Corten.
Il progetto nasce dall’esigenza di ricomporre un lotto urbano lungo e stretto, in continuità con l’asse di via De Castiglia e con il tessuto edilizio esistente. La maglia ortogonale della via diventa la base geometrica sulla quale si imposta il nuovo edificio, che si presenta come un volume unitario e riconoscibile. La ricomposizione dei fronti ovest ed est è affidata a uno schermo/facciata a nastro che avvolge i fronti ciechi degli edifici esistenti e li integra con il nuovo Centro Civico. All’interno, invece, la pianta si orienta secondo l’asse del masterplan della Biblioteca degli Alberi, ruotato di circa 10 gradi rispetto a via De Castiglia. Da questa sovrapposizione di griglie nasce il layout degli spazi interni, che diventa punto di connessione tra i due sistemi. Sul lato ovest, lo schermo si stacca di due metri dal filo strada e a tre metri dal suolo, diventando segno distintivo e insegna urbana. Con la sera, grazie a un sistema di proiezione, si trasforma in un grande schermo cinematografico all’aperto. L’intero edificio è avvolto da una doppia pelle metallica in lamiera stirata di Corten. Questa pelle regola la luce, protegge le superfici vetrate e crea effetti di trasparenza e controluce sempre variabili. Tra i due strati si inserisce un sistema di scale che porta al terrazzo panoramico. Dal lato sud una fessura apre la vista sull’intero giardino della Biblioteca degli Alberi, offrendo un’esperienza visiva e percettiva immersiva. Gli accessi principali sono due: a nord, dal vicolo di via De Castiglia, e a sud, dal parco. Il percorso da via De Castiglia è accompagnato dallo schermo che guida i visitatori attraverso compressioni e aperture spaziali. Il lato ovest definisce una nuova piazza urbana, in relazione visiva con piazza Gae Aulenti. A nord-est si trova l’accesso di servizio, collegato a montacarichi e magazzini. Gli spazi interni sono organizzati con una pianta libera, che assicura grande flessibilità e possibilità di configurazione. L’edificio si sviluppa su due livelli principali, due mezzanini e un terrazzo superiore. Gli interpiani generosi permettono l’allestimento di palchi e spazi per eventi. I mezzanini, più raccolti, accolgono funzioni specifiche come sale prova e registrazione. Il terrazzo, protetto dalla pelle metallica, è dedicato ad attività di cucina e ristorazione. Sul blocco scale nord è stata integrata anche una parete per arrampicata, utilizzabile in ogni stagione. La struttura centrale concentra i servizi e riduce i punti d’appoggio, lasciando libere le due ali laterali. Questa scelta consente di mantenere la massima libertà distributiva, permettendo configurazioni simmetriche o indipendenti a seconda delle necessità.
Partecipare ai concorsi di architettura significa mettersi alla prova su terreni sempre nuovi, misurarsi con scale più ampie, contesti lontani e temi complessi. È un’occasione per liberare creatività e visione, restando però ancorati alle regole e ai vincoli del brief, come in un esercizio di equilibrio tra libertà e disciplina. I concorsi sono per lo studio ciò che l’allenamento è per l’atleta: un modo per affinare metodo, lucidità e capacità di sintesi. Lavorare su scenari urbani, scuole, spazi pubblici o residenze collettive allena lo sguardo e arricchisce la sensibilità progettuale, mantenendo viva la curiosità e la tensione verso la ricerca.