





Il masterplan di Simrishamn trasforma un’area sottoutilizzata in una nuova comunità urbana viva e inclusiva. Il progetto nasce dal dialogo tra la città storica, il Mar Baltico e il fiume Tommarpsån. Gli obiettivi principali sono: creare un quartiere misto sostenibile, connettere la città all’acqua, offrire spazi pubblici attrattivi e rafforzare l’identità locale. La nuova urbanità vuole essere vivace d’estate e accogliente d’inverno. Tre blocchi residenziali costituiscono il cuore del progetto: simili nella qualità, diversi per materiali e carattere. Ogni blocco racchiude una corte con funzioni differenti: piazza pubblica, giardino semi-privato e corte privata. Le altezze si allineano al tessuto storico (2-3 piani), integrandosi con lo skyline esistente. Il waterfront è concepito come esperienza sensoriale a diverse velocità: ciclismo, corsa, passeggiata e riposo. Il paesaggio alterna fasce romantiche lungo l’acqua e piantumazioni più controllate verso la città. Alberi sempreverdi, arbusti e alberature stagionali garantiscono ombra d’estate e protezione invernale. Illuminazioni colorate animano le serate, soprattutto nei mesi freddi. Le pavimentazioni usano materiali locali (legno, pietra), integrate con il verde per migliorare il drenaggio. L’acqua diventa risorsa polifunzionale: giochi d’acqua estivi e pista di pattinaggio invernale. Mobilità dolce: percorsi pedonali e ciclabili prevalgono sulle auto, con parcheggi concentrati agli accessi. Il Masterplan rafforza la comunità locale offrendo spazi per sport, cultura, relax e socialità, in tutte le stagioni. Con WAY-Architecture Yell (arch.ti Carlo Costa e Priscilla Pinotti), architetti Silvia Di Vita e Filippo Facchinetto.
È l’essenza del lavoro dell’architetto: trasformare un’idea in forma costruita, valorizzando il contesto e rispettando le risorse disponibili. Ogni nuovo progetto è un’occasione straordinaria per unire competenza tecnica e visione personale dell’architettura. La ricerca si sviluppa nel dialogo tra forma e funzione, materiali e sintassi compositiva, sostenibilità e flessibilità d’uso. Progettare un edificio significa interrogarsi sul suo rapporto con lo spazio pubblico, sulle performance energetiche, sulla capacità di adattarsi nel tempo. È un processo complesso e condiviso, che coinvolge diverse discipline e competenze, ma che proprio per questo restituisce la parte più gratificante della professione: dare vita a ciò che ancora non esiste.