Concorso "Novecentopiùcento". Milano. Vista da sud verso nord in asse con la Galleria Vittorio Emanuele II.
Concorso "Novecentopiùcento". Milano. Vista da sud verso nord in asse con la Galleria Vittorio Emanuele II.
Concorso "Novecentopiùcento". Milano. Vista dall’interno del “Broletto Multimediale”.
Concorso "Novecentopiùcento". Milano. Vista dall’interno del “Broletto Multimediale”.
Concorso "Novecentopiùcento". Milano. Sezione trasversale nord-sud con gli spazi ipogei.
Concorso "Novecentopiùcento". Milano. Sezione trasversale nord-sud con gli spazi ipogei.
Concorso "Novecentopiùcento". Milano. Vista notturna dalla Piazza Duomo verso sud. Si noti l’assenza di collegamenti aerei tra i due Arengari.
Concorso "Novecentopiùcento". Milano. Vista notturna dalla Piazza Duomo verso sud. Si noti l’assenza di collegamenti aerei tra i due Arengari.
Il progetto di concorso "Novecentopiùcento" riguarda la riconversione del secondo Arengario di Milano in edificio museale, con un approccio che valorizza il contesto storico e urbanistico. ​ La proposta evita il collegamento aereo tra i due edifici, ritenuto invalidante per la prospettiva nord-sud della piazza del Duomo, optando invece per un collegamento ipogeo. ​ Questo ingresso sotterraneo, accessibile tramite una scalinata monumentale, funge da cerniera funzionale tra i due edifici, integrando camminamenti esistenti e resti archeologici, illuminato da luce zenitale attraverso una pavimentazione in vetro. ​Il progetto preserva il portico del secondo Arengario come spazio pubblico, trasformandolo in un "broletto multimediale" con videoinstallazioni artistiche. ​ Inoltre, prevede un auditorium panoramico all'ultimo piano, con vista sulla piazza e accesso autonomo, valorizzando la terrazza esistente. ​ La colonna tecnica con scale e ascensori garantisce la fruizione indipendente dell'auditorium. ​Un elemento distintivo è la ricostruzione della "parlera" smantellata nel dopoguerra, immaginata in vetro e trasformata in un ascensore per agevolare l'accesso al museo. ​ Una passerella collega la terrazza del primo piano alla copertura della colonna vetrata, offrendo un punto di osservazione inedito. ​Il progetto si sviluppa in fasi di cantiere per garantire la continuità operativa del museo. ​ L'intervento mira a rispettare la vocazione storica e simbolica del complesso, enfatizzando l'asse prospettico e integrando elementi innovativi per migliorare l'esperienza museale e urbana. ​Progetto a cura del "Corpo dei Novecento": Degli Esposti Architetti, Amedeo Bellini e Marcello Sita (BSA studio di architettura), Carlo Bertelli, Gianni Biondillo, Ernesto d’Alfonso, Ezio e Marco Alvise Grisanti, Maria Marseglia, Interprogetti S.r.l., Enrico Molteni, Maurizio Montagna, Jacopo Muzio, Francesca Olivieri, Nicola Petaccia, Maurizio Petronio, Pica Ciamarra Associati, Autonomeforme, Agorà (Luca Fabbri, Marco Grattarola, Simone Perilli, Duccio Prassoli).
Partecipare ai concorsi di architettura significa mettersi alla prova su terreni sempre nuovi, misurarsi con scale più ampie, contesti lontani e temi complessi. È un’occasione per liberare creatività e visione, restando però ancorati alle regole e ai vincoli del brief, come in un esercizio di equilibrio tra libertà e disciplina. I concorsi sono per lo studio ciò che l’allenamento è per l’atleta: un modo per affinare metodo, lucidità e capacità di sintesi. Lavorare su scenari urbani, scuole, spazi pubblici o residenze collettive allena lo sguardo e arricchisce la sensibilità progettuale, mantenendo viva la curiosità e la tensione verso la ricerca.

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