Nel centro di Milano, gli uffici di una società multinazionale sono stati ripensati per adeguarsi alle nuove modalità di lavoro emerse dopo la pandemia. Al sesto piano, un ampio terrazzo rivolto a sud è stato ristrutturato per diventare uno spazio ibrido: luogo di lavoro all’aperto e area pausa. Gli ambienti interni ospitano circa 30 postazioni operative, senza vincolo di assegnazione, a supporto di un modello che alterna presenza e smart-working. Per garantire comfort visivo, l’irraggiamento e l’abbagliamento delle facciate sud e ovest vengono controllati disponendo due grandi tavoli al centro degli open-space, lontani dalle fasce più calde. La scelta di tavoli centrali, sganciati dalle pareti, elimina gerarchie, ottimizza l’uso dei pilastri per i cablaggi e restituisce flessibilità agli operatori. L’intervento comprende anche il rinnovo degli impianti elettrici, dati e condizionamento, per offrire un ambiente di lavoro funzionale, confortevole e contemporaneo. I lavori si sono conclusi nel 2023.
Lo spazio di lavoro. Un ambiente in cui si trascorre gran parte della giornata, tra momenti di condivisione e necessità di concentrazione, sempre più spesso in alternanza con la casa nell’epoca dello smart-working. Il mercato richiede spazi ibridi, capaci di rispondere a esigenze tecniche ma anche di offrire ambienti accoglienti, funzionali ed energici. Layout, gerarchie e percorsi si intrecciano con i temi della flessibilità, della modularità e della riconfigurazione. La suddivisione funzionale è importante, ma non sufficiente: lo spazio di lavoro deve riflettere anche la rappresentatività e l’identità dell’azienda. Ogni ufficio è un organismo complesso, in costante evoluzione insieme ai nuovi modi di lavorare. Progettarlo significa unire competenze specifiche e sensibilità, attraverso un delicato lavoro di ascolto e mediazione tra proprietà, committenti e utenti.
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